In 92 si sono sfidati per un’intera mattinata a “colpi” di risposte sui quesiti più vari e di soluzioni a problemi complessi. In palio c’era la possibilità di coltivare il sogno di diventare il campione o la campionessa d’Italia della fisica.
Quest’anno i campionati della fisica hanno avuto una sede insolita. Quella abituale dello scientifico “Duca degli Abruzzi” è interessata dai lavori di adeguamento, così è stato necessario chiedere il supporto logistico dell’Università di Udine che, grazie alla disponibilità della professoressa Antonina Dattolo, ha ospitato la gara all’ex “Paolino d’Aquileia”.
Alla finale regionale hanno avuto accesso i cinque migliori studenti usciti dalla fase interna di ciascun istituto iscritto alla competizione, fase interna svoltasi lo scorso dicembre. Solo il vincitore assoluto della fase regionale di ieri si guadagnerà il passaggio diretto alla finalissima di Senigallia a metà aprile. Per tutti gli altri la speranza sarà quella di essere ripescati grazie ad un punteggio di altissimo livello dalla graduatoria nazionale che verrà formata al termine di tutte le prove regionali. Così da arrivare ai cento nomi che comporranno la griglia di partenza a Senigallia.
I risultati sono attesi per la fine di febbraio, mentre le premiazioni sono in programma a metà marzo.
“La nostra regione, è stata in grado di portare alla finale nazionale anche tre o quattro studenti” spiega con orgoglio la professoressa Patrizia Stabon, punto di riferimento per i campionati per tutto il Friuli Venezia Giulia e non soltanto per il liceo scientifico “Duca degli Abruzzi”. Per Gorizia, in lizza c’erano ieri Leonardo Risari, Mattia Busdon, Nicola Clapiz, Francesco Zimolo e Francesco Puzzi, tutti studenti degli ultimi due anni dello scientifico del capoluogo isontino, l’unica scuola della città che partecipa alla competizione. All’auditorium “Fogar” si sono visti soprattutto tanti ragazzi, ma anche diverse studentesse, tra i 16 e i 18 anni. Dopo l’appello e l’assegnazione dei banchi, tutti a testa bassa per le due parti della prova. La prima – della durata di 80 minuti – prevedeva una serie di quesiti di termodinamica, meccanica ed elettromagnetismo. La seconda – da 100 minuti – proponeva problemi da risolvere. Per tutti un sogno: primeggiare in una gara che, chissà, potrà essere anche passaporto per un futuro importante nella vita e nel lavoro.