L’ultimo anno delle superiori è l’anno dei cambiamenti e delle scelte. Con un po’ di incertezza, alla fine dell’estate, decido di iscrivermi ad un Corso di Laurea che, in seguito, si è dimostrato essere quello sbagliato per me. Con maggiore consapevolezza, decido di cambiare e di iscrivermi al Corso di Laurea Triennale in Relazioni Pubbliche. Sin da subito, capisco di trovarmi nel posto giusto e a oggi, conseguita la laurea, posso affermare con certezza di avere intrapreso la strada corretta. Lungo il percorso, ho potuto incontrare professori competenti e in grado di stimolare ulteriormente il mio interesse nelle varie discipline, un ambiente accogliente e un gruppo di colleghi universitari che ancora oggi frequento e che, come me, hanno deciso di proseguire gli studi, iscrivendosi al corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni presso il polo di Gorizia. I corsi, nel loro complesso, offrono numerose opportunità e occasioni di apprendimento e di applicazione delle nozioni apprese. Durante questi anni, ho imparato a rapportarmi con le persone e ad esprimere le mie opinioni, ho ampliato le mie conoscenze in ambito comunicativo e ho ricevuto numerose indicazioni su come affrontare le varie situazioni che possono verificarsi nel ambito lavorativo che voglio intraprendere. Sono molto soddisfatta del corso di studi e lo consiglio a chiunque voglia approfondire nozioni di tipo sociologico, psicologico, informatico, linguistico ed economico.
Grazie al corso di laurea in Relazioni Pubbliche ho avuto la possibilità di studiare un semestre ad Atene, in Grecia. Ho conosciuto molte persone e ho compreso punti di vista differenti rispetto ai miei su diversi argomenti.
Invito caldamente a provare a fare l’esperienza Erasmus, perché non si vive in un’altra città come turisti ma ci si emerge nella cultura locale e si imparano le tradizioni tipiche del luogo. Non ci si limita a visitare i musei o a passeggiare con guide turistiche, ma si esplora ogni vicolo nascosto e si fanno scoperte inaspettate e piacevoli.
Conseguito il diploma di liceo linguistico, le incertezze e le perplessità circa la successiva strada da intraprendere sono state diverse: così, la scelta di iscrivermi al Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche è arrivata un pò per caso e molto seguendo il mio istinto. Un corso estremamente vario e dinamico, ricco di opportunità: questa è stata la mia prima impressione e ciò che ha fatto sì che la mia curiosità non si fermasse, portandomi ad iniziare il percorso che ora, mesi dopo averne conseguito il titolo di Laurea, sono fiera di aver intrapreso.
Sebbene mi sia sempre piaciuto studiare, l’ambiente della scuola superiore per me non è stato molto stimolante. Una volta finiti gli esami di maturità, non avevo ben chiaro cosa dovessi fare della mia vita e durante l’estate della quinta superiore mi sono più volte domandata: “adesso che cosa farò, ma soprattutto: cosa diventerò?”.
L’unica cosa di cui ero certa riguardo il mio futuro era il desiderio di lavorare con le persone, ma non sapevo come fare. Le strade erano due: andare a lavorare oppure iscriversi all’università? Sentivo che dovevo trovare qualcosa che mi facesse sentire realizzata e la voglia di mettermi in gioco era tanta. Per questo, non ho avuto alcun dubbio quando ho scelto Relazioni Pubbliche come percorso di studio da intraprendere. L’aspetto che più mi affascinava di questo corso rispetto agli altri era che si differenziava per le sue aree di approfondimento: psico-sociologico, economico, linguistico e storico-politico. Inoltre, la comunicazione (nelle sue più ampie sfumature) era il perfetto anello di congiunzione tra tutti questi ambiti.
Ho avuto l’opportunità di ascoltare docenti ed esperti del settore, confrontarmi con i compagni di corso per eventuali lavori di gruppo anche se l’esperienza più importante per me è stata indubbiamente il tirocinio presso un’agenzia di comunicazione, dove ho messo in pratica ciò che ho studiato nel corso degli anni.
Una volta concluso il mio percorso triennale, ho voluto approfondire le tematiche comunicative nel ramo aziendale decidendo ancora una volta di iscrivermi a Gorizia al corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni. Sono sempre più convinta della scelta fatta e la trovo molto affine a ciò che ho studiato negli anni precedenti. Per questo, quando mi è stato offerto l’incarico da Tutor per i due corsi di laurea, ho colto la palla al balzo e sono felice di esserne la portavoce.
Durante il mio percorso non nego di aver affrontato mille incertezze e dubbi, ma con il passare del tempo ho capito veramente quali fossero le mie vere passioni e aspirazioni. Sono cresciuta non solo professionalmente, ma anche personalmente. Devo ringraziare Relazioni Pubbliche per avermi insegnato che cosa vuol dire osservare il mondo con un occhio critico e di riguardo.
Nel corso degli anni, diverse persone mi hanno chiesto come mai avessi scelto di laurearmi in Relazioni Pubbliche. Considerando il percorso che inizialmente avevo intrapreso durante gli studi di scuola superiore, scegliere il corso di Relazioni Pubbliche potrebbe essere abbastanza insolito e affatto lineare. Nel 2015 mi sono diplomata in Chimica, Materiali e Biotecnologie Sanitarie presso l’Istituto Tecnico Statale G. Deledda di Trieste. Per logica, il percorso accademico che avrei dovuto intraprendere, sarebbe dovuto essere nell’ambito sanitario e affine alla biochimica, ma allora scelsi di cambiare rotta. Le Relazioni Pubbliche entrarono ufficialmente nella mia vita al quinto anno di scuola secondaria superiore, quando scelsi di partecipare ad un ciclo di seminari extrascolastici incentrati sull’importanza di parlare in pubblico, vista l’imminenza dell’esame di stato. Quel corso riuscì a catturare la mia attenzione ed accese in me un nuovo interruttore: quello inerente alla qualità delle relazioni in prospettiva lavorativa e non solo. Durante degli incontri iniziai a scoprire quali fossero le prime tecniche messe in atto da tutti i professionisti delle relazioni pubbliche a livello comunicativo, sia sul versante verbale, sia su quello non verbale. Man mano, la curiosità si trasformò in motivazione, quando giunsi alla conclusione dell’ultimo seminario mi sentii in dovere di chiedere alla relatrice degli incontri in cosa si fosse laureata, perché volevo a tutti i costi praticare il suo mestiere, lei mi disse che si laureò in Relazioni Pubbliche.
Da quel momento, grazie alla conoscenza che seppe trasmettermi, il suo modo di fare e di approcciarsi con me e con gli altri studenti, capii che la mia strada non era la chimica, l’anatomia, la fisiologia o la patologia, ma il mondo della comunicazione e delle relazioni organizzative.
La Laurea Triennale in Relazioni Pubbliche mi ha abilitata a livello tecnico-professionale per mettere in atto le giuste skill comunicative e relazionali nel mondo delle piccole e grandi organizzazioni; a livello personale mi ha permesso di scoprire un mondo nuovo, una prospettiva che molte persone danno per scontata ogni qual volta interagiscono con le persone, ma soprattutto mi ha permesso di osservare le relazioni di ogni giorno in modo differente, con un occhio di riguardo sul versante riflessivo ed etico. I più grandi stimoli sono stati approfondire materie di studio quali la psicologia, la sociologia, l’antropologia e le teorie e tecniche delle relazioni pubbliche, discipline che oltre ad abilitare un relatore pubblico alla professione, insegnano ad approcciarsi alle relazioni quotidiane. Il Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche mi ha dato l’opportunità di svolgere all’interno dell’Università un tirocinio, che poi si è protratto per un anno, presso una delle aziende più conosciute sul territorio Friuli Venezia Giulia.
Oggi, sto per concludere gli studi presso il Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni, una formazione di specializzazione che oltre ad affinare le competenze acquisite durante la laurea triennale mi ha consentito di diventare Tutor CeGo dei due corsi di laurea.
Essere Tutor rappresenta per me una nuova sfida in ambito accademico: ogni giorno mi occupo di curare le relazioni tra studenti e professori, e a divulgare ai futuri studenti le opportunità che il corso di Relazioni Pubbliche propone.
Il messaggio che voglio trasmettere ai futuri iscritti è di credere in loro stessi e nelle loro potenzialità, di non temere di cambiare strada, e che prendersi cura delle relazioni in ambito lavorativo, accademico e personale rappresentano ogni giorno una grande sfida!
Ho frequentato il liceo delle Scienze Umane di Tolmezzo (UD) e, arrivata al quinto anno, non avevo ancora le idee chiare su cosa avrei voluto fare una volta diplomata. Spinta dall’istinto, all’ultimo momento ho scelto di iscrivermi al corso di laurea triennale in Lingue e letterature straniere all’Università di Udine, non seguendo il naturale proseguimento del mio percorso di studi e inoltrandomi in qualcosa di diverso. Fortunatamente il mio istinto aveva ragione: se prima ero affascinata dalle lingue straniere, riscoprirle attraverso la letteratura e ad aspetti più pratici, come la pragmatica, mi ha fatto capire di aver scelto ciò che faceva per me. Tuttavia una volta laureata sentivo di voler approfondire maggiormente la parte relativa alla comunicazione e di dedicarmi a qualcosa di più “pratico”, e così ho iniziato a fare qualche ricerca. Tramite il web ho scoperto che l’Università degli Studi di Udine proponeva un corso di laurea magistrale che rispondeva a tutti i criteri che stavo cercando, e così mi sono iscritta al corso di Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni. Certamente da un lato è stato un bel salto nel vuoto, poiché da studentessa di lingue non avevo mai trattato temi incentrati sull’economia, sul marketing e sull’informatica, mentre dall’altro lato le basi sulla comunicazione dati dal corso di laurea triennale hanno aiutato molto ad apprendere molti concetti impartiti.
Per quanto riguarda la sede universitaria, dato che alla triennale non eravamo provvisti di una sede unica ma le aule venivano condivise con gli altri corsi di laurea, ho trovato nel polo di Santa Chiara di Gorizia un luogo più piccolo ma per questo più accogliente, al punto in cui anche il personale stesso ti riconosce e ti chiede “come stai?” al mattino. Giunta al termine di questi due anni, non posso fare altro che consigliare questo corso di laurea per la validità degli insegnamenti, la competenza dei docenti, la buona preparazione per gli sbocchi lavorativi futuri e l’esperienza positiva e di qualità complessiva.
Fin da piccola ho adorato le lingue e l’idea di poter interagire con persone di culture e luoghi diversi dai miei. Motivo per cui, dopo aver conseguito il diploma presso il liceo linguistico, ho deciso di orientare i miei studi verso una facoltà che potesse accrescere la mia curiosità in molteplici ambiti riguardanti la comunicazione. Il Corso di Laurea Triennale in Relazioni Pubbliche, con sede a Gorizia, ha ampliato le mie capacità interattive, le mie doti gestionali e organizzative. Soddisfatta del mio percorso universitario, grazie all’organizzazione e alla professionalità dei docenti, e alle numerose manifestazioni a cui ho partecipato, nel 2018 ho deciso di intraprendere il Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni, sempre presso il polo di Santa Chiara a Gorizia.
Studiare in una struttura tranquilla mi ha permesso di bilanciare la sensazione di convivialità con quella di preparazione. Poter condividere la mia esperienza universitaria con un personale disponibile e preparato, dai membri della segreteria ai responsabili della biblioteca, e venire continuamente stimolata da professori capaci e appassionati mi ha aiutato nel concreto a conoscere me stessa e la strada lavorativa che voglio intraprendere, sempre nel rispetto del prossimo e delle mie passioni.
Ho frequentato il liceo scientifico “A. Einstein” di Cervignano del Friuli, per poi iscrivermi al corso di laurea triennale di “Relazioni Pubbliche” presso la sede goriziana dell’Università degli Studi di Udine. La mia è stata una scelta dettata dalla voglia di entrare in un ambito nuovo, quello della comunicazione, che mi affascinava–anche se non lo conoscevo molto bene. Era un ambito diverso, su cui non mi ero mai affacciata prima, ed è certamente un ambito che tuttora mi interessa particolarmente. Dopo la laurea, infatti, ho scelto di proseguire i miei studi a Gorizia iscrivendomi al corso di laurea magistrale di “Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni”.
L’esperienza nel complesso è stata positiva, e in quanto studentessa fuorisede a Gorizia ho avuto la possibilità di vivere un’esperienza a tutto tondo, che mi ha permesso di conoscere la città in tutte le sue sfaccettature. Nonostante sia molto tranquilla, Gorizia resta una città molto affascinante per la sua posizione di confine e l’atmosfera di multiculturalità che la permea.
Frequentare “Relazioni Pubbliche” a Gorizia è stata sicuramente un’esperienza importante, perché mi ha insegnato ad esprimermi maggiormente e ad essere più sicura di me. Ed è anche grazie ai professori, persone esperte e capaci nell’ambito professionale ma anche umanamente parlando, che sono diventata ciò che sono oggi.
Dopo aver conseguito il diploma linguistico, ho deciso di intraprendere gli studi in Lingue e Letterature Straniere. Una volta conseguita la laurea triennale in questo indirizzo, mi sono resa conto che avrei desiderato ampliare le mie conoscenze nell’ambito della comunicazione. Per questo motivo ho deciso di iscrivermi all’attuale corso di laurea magistrale in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni dell’Università degli Studi di Udine. Seppur soddisfatta del mio percorso scolastico e universitario precedente, fin dal primo anno di corso triennale sapevo che non avrei continuato a studiare lingue, non perché non mi piacesse, ma perché mi sono sempre vista in un contesto lavorativo differente, magari in qualche azienda, occupandomi di marketing, pubblicità o eventi. Il ragionamento da me intrapreso per arrivare a tale scelta è stato: le lingue mi appassionano e trovo siano molto utili in qualsiasi contesto lavorativo, quindi potrebbe valere la pena continuare a studiarle per migliorare e poi specializzarmi invece in qualcosa di più “concreto”, come la comunicazione per le imprese. Trovo, inoltre, che la comunicazione vada a braccetto con le lingue in quanto è ostico comunicare non condividendo lo stesso codice linguistico.
Provengo da un ateneo diverso e facendo un rapido confronto tra le due sedi che ho frequentato trovo che Santa Chiara sia un ottimo polo per gli studenti, è in una buona posizione e offre svariate possibilità sia al suo interno che al suo esterno.
Quando hai 13 anni e ti chiedono di scegliere il tuo futuro, la faccenda sembra davvero ingarbugliata: Studi per ancora circa 5 o 6 anni e poi cerchi un lavoro o studi per almeno altri 11 anni e poi vedi cosa fare?
Io cercavo l’indipendenza, quindi ho accantonato l’ipotesi di iscrivermi all’università. Troppo da leggere, troppa teoria, troppi anni, troppi esami, troppo difficile. Optai per il diploma di ragioniere, i corsi di specializzazione in informatica, il lavoro di analista programmatrice, poi finalmente un nuovo sbocco professionale: la comunicazione, l’allestimento fieristico, le relazioni pubbliche, l’ufficio stampa, l’organizzazione di eventi. Sempre più impegni e sempre maggiori responsabilità.
Un giorno una ragazza in stage nel mio ufficio mi ha detto: che bello lavorare qui con te, metto ogni giorno in pratica quello che sto studiando all’università.
Mi ricordo di averla guardata perplessa e sbigottita. Lei poi ha proseguito con il discorso più motivante che io abbia mai ascoltato: perché non ti iscrivi anche tu? Poi se non ti trovi bene, molli tutto, alla fine non hai nulla da perdere ma almeno hai provato!
Nel giro di due mesi ero riuscita a mettere da parte tutte le perplessità che avevo sul mondo universitario. Troppi anni? No, perché la riforma aveva spezzato in due cicli il percorso. Troppo difficile? No, perché alcuni aspetti della materia mi erano già noti. Troppo noioso? No, perché erano temi che ancora adesso adoro e approfondisco. Troppo vecchia? Quello sì, mi sembrava un problema. Immersa a circa 40 anni in un contesto di ventenni.
E invece è stato come prendere una boccata di aria fresca, ho avuto un’accoglienza e dei momenti di condivisione davvero fantastici con tutti. Ogni giorno scoprivo e capivo la teoria di quella pratica che mi era così familiare. Certo non è stata una passeggiata, ho studiato davvero molto e qualche volta sono caduta. Ma la forza di rialzarmi non mi ha mai abbandonata.
Avevo deciso di iniziare con l’esame più difficile perché, pensavo: se fallisco quello, non ha senso continuare e non avrò sprecato tempo inutilmente. Ho preso 30. E poi, un piccolo passo alla volta, sono arrivata alla fine è mi sono portata a casa un bel 107. Che soddisfazione!
Ora mi sento più completa nella formazione con buonissime basi teoriche e la pratica sul campo di ogni giorno. A distanza di anni sono di nuovo qui a ultimare il percorso magistrale, aspettando, come tutti, che il sistema informatico mi riveli il voto dello scritto, a preparare appunti e discorsi per gli esami orali e inventare progetti e elaborati per le prove pratiche. Volete sapere una cosa? anche questa volta non sarà una passeggia ma l’entusiasmo che mi prende nell’approfondire ogni materia e nel collegare concetti di provenienza diversa è il premio più grande che io possa ricevere.
Se è vero che per tutto il resto c’è MasterCard, il confronto costruttivo, con tutti gli studenti, i docenti e gli esperti, credetemi, non ha Prezzo!
La cosa più bella? Il fatto di studiare ricerche scientifiche che portano date recentissime. Lifelong learning non è un paradigma astratto è l’essenza della formazione e, se legata a una buona pratica, diventa competenza e professionalità.